Storia, peculiarit? ed uso dell’inchiostro Ferrogallico

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Il Ferrogallico è una tipologia d’inchiostro sviluppatasi dall’inizio del Medio Evo sino al 1950. Caio Plinio il Vecchio è stato chi ha portato avanti l’esperimento che ha in seguito portato alla creazione di questo inchiostro. Egli bagnò un papiro, in precedenza impregnato nel tannino (sostanza chimica presente negli estratti vegetali), in una soluzione composta di sali di ferro. Il risultato: il papiro si annerì immediatamente. 

Soltanto alcuni secoli dopo, Marziano Capella è stato in grado di fornire una soluzione dalle giuste dosi per la preparazione dell’inchiostro assegnandogli il nome di “gallarum gummeosque commixtio”. 

L’inchiostro Ferrogallico prevalse fino al 1950, fatta eccezione per il Governo Tedesco, il quale lo adoperò sino al 1973. 

Dal Medio Evo in poi anche le donne iniziarono a produrre l’inchiostro. La formula per la sua preparazione si tramandava di generazione in generazione. Per questo motivo si conoscono le sostanze ma non le dosi. 

La sua formula base prevedeva ben quattro sostanze: 

  • Galle di varie piante;
  • Vetriolo (o solfato di ferro);
  • Resina (o gomma arabica), la quale era possibile ottenerla dalla pianta dell’acacia. La resina ha un compito importantissimo: costituisce il collante tra carta e inchiostro;
  • Acqua.

Molte erano le modifiche apportate alla formula originaria come ad esempio aumentando o diminuendo la quantità di acido gallico (ottenuta dalla prima bollitura della Galle), oppure usando la birra o il vino per modificare tempi della fermentazione dell’acido gallico, o ancora, utilizzando lo zucchero o il miele per aumentare la brillantezza dell’inchiostro. 

Una particolarità dell’inchiostro Ferrogallico è la chiara colorazione che possedeva al momento dell’utilizzo. Infatti, appena applicato, l’inchiostro sembrava quasi invisibile. Solo dopo qualche secondo, a contatto con l’ossigeno, iniziava a prender colore. Questa sua caratteristica costringeva chi preparava l’inchiostro, a produrlo con un po’ di anticipo, cosi da conferirgli una colorazione leggermente più scura e permettendo cosi, di leggere agevolmente cosa era stato appena scritto. Se invece si produceva con largo anticipo, potevano essere compromesse le sue qualità.  

Non era facile il suo utilizzo né la sua preparazione, ma nonostante ciò, la sua caratteristica primaria, cioè la sua facilità di penetrazione nella carta, ha fatto sì che questo inchiostro durasse cosi tanti anni. 

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