Un timbro digitale è una tecnologia innovativa utilizzata principalmente dalle pubbliche amministrazioni (PA) per la creazione di documenti informatici. Il termine venne coniato dal CNIPA, attuale AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).
Peculiarità del timbro digitale è la validità, autenticità e integrità a livello giuridico dei documenti, anche in formato cartaceo, nei quali viene apposto. Attraverso uno scanner o con appositi lettori di codici a barre bidimensionali integrati da un software di visualizzazione è possibile leggere e decodificare il timbro digitale per attestarne la veridicità.
Il timbro digitale, grazie alla sua capacità di rimanere invariato anche dopo la stampa, offre numerosi vantaggi tra cui risparmio di denaro e ottimizzazione del tempo. Per questo motivo è maggiormente utilizzato negli uffici delle PA, nelle università e nei tribunali. A giovarne è anche il cittadino, il quale potrebbe richiedere un documento “legale” da una qualsiasi postazione internet senza doversi recare necessariamente in loco.
Nel 2003 fu testata una tecnologia analoga, ma solo con l’intervento del CNIPA sono stati definiti i requisiti per il suo funzionamento.
Nel 2010 Sardegna ed Emilia Romagna decisero di adottare questa tecnologia principalmente per rilascio di certificati anagrafici e per l’emissione di cedolini. Tra i primi comuni ricordiamo Roma, Milano, Torino, Perugia, Agrigento e Marsala. Solo nel 2012 è approdato a Lecce.
A oggi non tutti i comuni hanno preso in considerazione l’idea di utilizzare il timbro digitale e per far fronte a questa realtà che Incisoria Milano offre una vasta gamma di timbri in gomma, autoinchiostranti e in metallo.