Il sigillo, dal latino sigillum “segno”, è un marchio da usare per rendere autentici (e validi) i documenti. Esistono diverse tipologie di sigilli: inchiostro, argilla, cera e piombo, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità, che hanno visto nascita e diffusione nelle più grandi civiltà del passato.
La Mesopotamia vede riconosciuta l’invenzione dei sigilli in argilla che, grazie ai disegni in rilievo, hanno concesso la possibilità di identificare immediatamente l’autore di documenti e messaggi. Con il passare del tempo altre popolazioni hanno introdotto e diffuso ulteriori tipologie di sigilli: nel IV secolo è da annotare l’introduzione del sigillo in piombo, il XII secolo vede protagonista il sigillo a cera d’api mentre gli ultimi decenni del XX secolo sono caratterizzati dall’introduzione di sigilli provenienti da strumentazioni laser.
Il sigillo garantisce e fornisce diversi usi e funzionalità: in un documento scritto rimarca la veridicità della firma, permette di chiudere ermeticamente buste e papiri, presenta un riconoscimento netto ed immediato del mittente.
Soffermandosi sul sigillo a ceralacca, metodo largamente usato e diffuso agli inizi del XX secolo, una miscela di resine e pigmenti colorati grazie al calore di una fiamma si fonde producendo una cera speciale, che una volta raffreddata e solidificata, permette di sigillare in maniera originale ed autentica.
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