La parola “medaglia” viene usata per la prima volta in Toscana attorno al XIII secolo. Il significato originale è “moneta antica” ed è riconducibile all’uso di vere e proprie monete. Solamente dopo alcuni secoli si arrivò a coniare le medaglie e renderle ciò che rappresentano ai giorni nostri.
La medaglia oggetto cardine per il riconoscimento di meriti e maestranze ha origini antichissime: i primi a riconoscere e premiare le “superiorità” furono i greci che attraverso il “serto di alloro” premiavano le eccellenze e le doti degli sportivi. Questo concetto fu trasportato, riconosciuto e copiato anche all’interno dell’impero romano, nel quale le onoreficenze venivano donate principalmente ai condottieri militari. A Roma le medaglie, denominate “falere”, erano semplici borchie o placche ornamentali forgiate in argento che i valorosi guerrieri potevano porre orgogliosamente sulle proprie corazze.
Ideologicamente le medaglie sono state inventate e coniate per glorificare e decantare la magnificenza di guerrieri, soldati e cavalieri ed anche plaudire e gratificare le imprese degli sportivi, ma con il trascorrere del tempo sono state impiegate anche per elogiare semplici i cittadini, i quali avevano scoperto ed introdotto innovazioni al fine di migliorare le condizioni di vita della comunità.
La concezione dell’utilizzo che gli antichi romani e greci avevano della medaglia è giunta sino ai giorni nostri dove, principalmente, le medaglie vengono conferite alle predette categorie.
È da aggiungere che oggi non vi è solo la medaglia come simbolo per riconoscere e gratificare: sul mercato si trovano ulteriori mezzi come targhe e coppe che permettono di premiare le persone per meriti sportivi e umani.