All’apparenza la scelta dell’inchiostro sembra una operazione semplice invece si rivela delicata poiché si basa su una scelta dettata dal proprio gusto personale.
Le diverse esigenze che contraddistinguono le varie realtà non mettono in crisi il comparto degli inchiostri: con le svariate tecniche e le molteplici sfumature di colori riescono a soddisfare le più improbabili richieste dei committenti.
Principalmente i tipi di inchiostro si suddividono in base alla resistenza all’acqua del tampone: esistono inchiostri idrosolubili come i Distress ed inchiostri impermeabili all’acqua come i Pigment Ink.
I Pigment Ink consigliati vivamente per quelle stampe ben definite grazie all’effetto molto coprente hanno il risultato di produrre lavori eccellenti. I Distress invece hanno un effetto meno coprente e, se bagnati con acqua, producono sbavature, ma producono al tempo stesso un effetto acquarello. Essi sono più adatti a lavori dal sapore rustico e con delle sfumature in ogni dove.
Queste due tipologie di inchiostro hanno un fattore in comune: la durata dell’asciugatura è molto lenta. Lenta ma duratura. Questa condizione può essere vista sia come punto di debolezza sia come opportunità, cioè che ci si può lavorare anche una volta posato sulla stampa.
Un altro tipo d’inchiostro per timbri è quello a base di solventi volatili, i quali si caratterizzano in base all’asciugatura per evaporazione, all’impermeabilità e all’indelebilità. Essi si prediligono per le occasioni in cui dobbiamo stampare su plastica, metallo, vetro ed avere un risultato eccellente, preciso e raffinato.
Anche se la loro longevità è alta non soffermarsi mai su una tipologia di inchiostro perché le esigenze di clienti, partners e collaboratori si evolvono con il passare del tempo.
Le nostre proposte permettono di non restare indietro sia in termini di tecnologia che di usi e costumi.