Il timbro come firma personale in Corea

timbri4_1398846706

Facendo alcune ricerche su i molteplici usi del timbro e sulle nuove tendenze, abbiamo fatto una interessante scoperta: in Oriente, in Giappone, ma soprattutto in Corea, il timbro assume una importanza fondamentale.

I coreani possiedono il timbro personale, un piccolo oggetto comodo e tascabile che viene utilizzato al posto della nostra firma per i documenti legali, per ritirare o versare soldi in banca, per avere un certificato di residenza, per ottenere il passaporto, per far domanda di ammissione all’università, per firmare una giustificazione al proprio figlio che si assenta da scuola e per tutte le altre questioni che necessitano di una firma personale.

Affinché il timbro personale abbia valore negli atti ufficiali più importanti, deve però essere registrato presso un apposito ufficio del comune.

I materiali usati sono l’avorio o una plastica particolarmente dura che viene incisa a mano da abili artigiani. Ciascun timbro è un’opera d’arte unica e non riproducibile.

Se creati artigianalmente a mano, due timbri con lo stesso nome risultano sicuramente distinguibili, come lo sono due firme fatte da persone diverse, anche se hanno lo stesso nome.

I prezzi dei timbri prodotti artigianalmente possono variare molto a seconda della fama e della capacità artistica dell’artigiano. Il tempo richiesto per l’esecuzione di caratteri particolarmente difficili può essere un altro fattore che ne fa lievitare il costo. Anche il materiale di cui è composto il timbro crea una certa differenza nel prezzo.

Il cuscinetto e l’inchiostro per timbri usati in Corea sono totalmente diversi dai nostri. Un tampone per timbri coreano ha normalmente un colore rosso vivo.

Oltre al timbro personale esistono anche altre tipologie di timbri personali che si tengono invece sulla propria scrivania, o in un cassetto in casa, sia perché si potrebbero rompere portandoli in giro, sia per il peso non indifferente.

Il fascino dell’artigianato coreano ci ha lasciati a bocca aperta.

Un pensiero folle ci passa per la testa: e se aprissimo una filiale in corea? Certamente potremmo essere apprezzati e riconosciuti per la nostra arte artigiana!